05/02/08

Una delle tre cose o tutte e tre!

Ho ricevuto ieri la richiesta di una preghiera per una bimba di 6 anni che è in attesa da due mesi di un trapianto di fegato dal quale dipende la sua sopravivenza. L'accompagno con la nostra preghiera da quando è nata, tra giorni belli in cui comincia a scrivermi il suo nome e i giorni e le notti d'ospedale. Una bimba splendida e piena di gioia di vivere nostante la grave malattia. Il dolore dei bambini è sempre un pugno allo stomaco, è quanto di più duro ci sia da guardare in faccia senza far crollare la tua fiducia, senza perdere la speranza che Elisa potrà ricominciare a sorridere e a correre felice. Ma nella vita di questa bambina non c'è solo il dolore fisico, c'è anche un profondo dolore familiare, una pace che non si riesce a trovare, un doloroso problema che non si riesce a risolvere nonostante le lacrime di una madre e le preghiere di tanti amici che amano Elisa e la sua famiglia. Guardando questa Croce all'inizio di questa nuova giornata di vita che il Signore ci offre mi chiedo se le tre cose che la chiesa m'invita a vivere in modo più intenso in questo periodo siano in qualche modo soggette ad una graduatoria, se così si può dire, per ordine d'importanza o di precedenza. Penso al digiuno come ad un momento di condivisione con una umanità sempre più ferita dal dolore della guerra, dalle ferite dell'odio e del potere, dalla capacità di distruggere la vita per una cultura di morte che t'attanaglia da ogni parte. Penso all'elemosina-carità come ad un atto di giustizia verso chi non ha mai avuto nella sua vita la possibilità di vivere una vita dignitosa, dentro una casa, con un piatto davanti e con un briciolo d'amore che ti riscaldi. E penso alla preghiera come alla possibilità di entrare nel cuore di Dio per spalancare la porta della Sua bontà e tenerezza sui miei fratelli che non riescono a raggiungerlo, che non sanno come farlo, che sotto il peso della loro croce quotidiana e immensa non riescono ad alzare gli occhi verso di Lui perchè non ne hanno la forza e nemmeno la speranza necessaria per farlo. E mi sento pronta per iniziare questa Quaresima con una gioia profonda: tre piccole e grandi cose mi vengono incontro, forse riuscirò a tenerne presente una più delle altre, o forse tutte e tre, o forse mi sarà difficile vivere qualcuna di loro in particolare, ma in ogni caso questo cammino di conversione verso la Pasqua non lo farò da sola, ma con Lui e con l'umanità intera. ciao!

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