03/09/08

Cosa chiedi al Signore?

Tu mi conduci come la mano di una madre, se tu mi lasciassi, non saprei più muovere un passo. Tu sei lo spazio: racchiudi e custodisci il mio essere. Abbandonato da te affonderebbe nell’abisso del nulla, da cui tu l’hai tratto alla luce. Tu più vicino a me di me stessa, più intimo del mio stesso intimo…"

Poesia del 24 maggio 1942 di Edith Stein, ebrea, filosofa; poi cristiana, insegnante di filosofia e pedagogia; in seguito monaca col nome di Teresa Benedetta della Croce; infine martire ad Auschwitz nell'agosto 1942

Il mese di settembre mi è particolarmente caro. In questo mese, tanti anni fa, è cambiata la mia vita, il mio nome, il mio aspetto esteriore e soprattutto l'orizzonte interiore. In un giorno atteso per anni , circondata dall'affetto dei miei genitori, delle mie sorelle e dell'amico più caro, qualcuno mi ha fatto una domanda: " Cosa chiedi al Signore?". E' una domanda forte, una domanda stabilita nel libro liturgico del nostro Ordine monastico e valida per tutti quando si inizia il cammino di formazione, ma in quel momento era solo mia. Una domanda nuova che qualcuno, guardandomi negli occhi e un po' nel cuore faceva risuonare dentro un silenzio più grande e più vasto di un semplice coro monastico: un silenzio nel quale vedi la tua vita che cambia, che segue una strada, che inizia a camminare con una Persona che ti fa vedere da lontano un orizzonte. Pur essendo molto lontano ti prende totalmente e ti affascina e ti mette sulle labbra e ancor più nella mente e nel cuore la risposta decisa e ferma: "sono qui per fare esperienza di una vita nella quale chiedo la misericordia del Signore, la povertà dell'Ordine e la compagnia delle sorelle!" Questo ho chiesto al Signore, alla Chiesa, alle sorelle e questo continuo a chiedere oggi a Dio perché questa risposta è il cammino, è la Casa , è il sangue che circola nelle mie vene, è l'aria che trasforma l'orizzonte in realtà e che mi riempie di gioia.

3 commenti:

  1. Anche io in un settembre di qualche anno fa alla presenza della mia comunità, ma soprattutto accompagnato da Maurizia, Francesco e Paolo, ho detto i miei "si" al Signore nelle mani del mio vescovo.

    Pece e benedizione

    Julo d.

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  2. Un giorno, un determinato giorno... ed ecco tutto cambia, tutto prende un sapore nuovo; la vita si colora di tonalità sempre diverse...
    Qualcuno ha rapito il nostro cuore e non possiamo più fare a meno di Lui...
    È entrato nella nostra vita più dell'aria nei nostri polmoni...
    Ed in un sussulto di gioia e di riconoscenza, pur alle volte col cuore in lacrime, gridiamo "Grazie, mio Dio! Solo grazie! ...per tutto e per sempre!".
    Con sincera amicizia,
    Luigi

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  3. Nel ringraziare il Signore per la tua vita, auguro a te di proseguire il Cammino con tanta Gioia, quella che solo il Signore può dare.

    :-))
    diggiu

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